{"id":48,"date":"2009-04-17T00:42:03","date_gmt":"2009-04-16T22:42:03","guid":{"rendered":"http:\/\/www.shaleku.it\/wordpress\/?page_id=48"},"modified":"2009-05-28T22:58:04","modified_gmt":"2009-05-28T20:58:04","slug":"leritrea","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/www.shaleku.it\/informati\/leritrea\/","title":{"rendered":"L’Eritrea"},"content":{"rendered":"<p><!--StartFragment--><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><strong><span style=\"color: #800000;\">L’ERITREA OGGI<\/span><\/strong><strong><\/strong><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0 L’Eritrea \u00e8 un piccolo stato del Corno d\u2019Africa con circa 3,5 milioni di abitanti ed \u00e8 il quinto paese pi\u00f9 povero del mondo.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0\u00c8 costituita da un mosaico di nove gruppi etnici, gli abitanti professano la religione cristiana o musulmana.\u2028Il paese ha un alto grado di mortalit\u00e0 infantile e gran parte della popolazione \u00e8 sottonutrita, scarsissima \u00e8 l\u2019alfabetizzazione, pochi i servizi essenziali (scuole e ospedali). L\u2019economia \u00e8 basata quasi esclusivamente su una pastorizia e un\u2019agricoltura non sempre redditizie; i pochi impianti industriali risalgono ai tempi in cui il paese era colonia italiana.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">Sempre pi\u00f9 spesso, la siccit\u00e0 colpisce l\u2019Eritrea causando perdite di raccolti e di bestiame (desertificazione) e, trenta anni di guerra con l\u2019Etiopia per la spartizione di alcuni territori lungo il confine, hanno fornito il pretesto al governo per militarizzare lo Stato. I giovani sono cos\u00ec stati richiamati alle armi per periodi illimitati, togliendo alle famiglie le braccia necessarie per la lotta alla sopravvivenza e minando la speranza nel futuro. Purtroppo si \u00e8 imposta una dittatura militare delle pi\u00f9 repressive ed ogni forma di opposizione non \u00e8 tollerata.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0In Eritrea l\u2019emergenza idrica, alimentare e sanitaria \u00e8 permanente.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\">\u00a0<\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><strong><strong><span style=\"color: #800000;\">L’ERITREA IERI<\/span><\/strong><br \/>\n<\/strong><strong><\/strong><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><strong><span style=\"color: #800000;\">L’epoca<\/span><\/strong><span style=\"color: #800000;\"> <\/span><strong><span style=\"color: #800000;\">coloniale<\/span><\/strong><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0Sede nell’antichit\u00e0 dell’impero di Aksum, prosper\u00f2 come stato semi-indipendente sotto la sovranit\u00e0 nominale dell’Etiopia sino a quando non fu occupata parzialmente dagli Arabi nel 600 e quindi, nel 1500, dai Turchi che presero possesso di tutta la costa e la dominarono per i successivi 300 anni. La zona costiera cadde, nel 1866, sotto il dominio dell’Egitto che vi costitu\u00ec una base per tentare la conquista dell’Etiopia. L’interesse italiano nella zona cominci\u00f2 dopo l’apertura del canale di Suez (1869), quando la compagnia di navigazione Rubattino, per conto del governo, procedette all’acquisto della baia di Assab. In seguito a trattative con le potenze europee attive nella regione (soprattutto l’Inghilterra) la baia fu rilevata dal governo stesso; nel 1885 si procedette all’occupazione di Massaua, gi\u00e0 in mano agli egiziani e, nell’arco diquattro anni, alla conquista delle altre citt\u00e0 del nord. Nel 1890 fu creata la colonia Eritrea che unificava tutti i possedimenti italiani nella zona.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0L\u2019Italia inizi\u00f2 a finanziare lo sviluppo di queste nuove colonie economicamente strategiche, e port\u00f2 a termine grandi opere come la costruzione di una linea ferroviaria tra Massaua e Asmara, un\u2019importante rete stradale, ponti, gallerie e un sistema di telecomunicazioni molto efficiente per quei tempi. Negli anni \u201930, l\u2019Eritrea era la colonia pi\u00f9 industrializzata dell\u2019Africa, ma le popolazioni locali, spogliate della maggior parte delle terre e costrette a subire il giogo della colonizzazione in ogni parte del paese, pagavano caro il prezzo dello sviluppo. Nel 1935 l’Eritrea serv\u00ec di base per la campagna contro l’Etiopia, al termine della quale fu compresa nel territorio dell’AOI (Africa Orientale Italiana).<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0 Il dominio italiano dur\u00f2 sino al 1941 quando, in seguito all’occupazione inglese, la regione divenne un protettorato britannico.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><strong><span style=\"color: #800000;\">La decolonizzazione<\/span><\/strong><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">Nel 1952 le Nazioni Unite, per favorire un accordo tra etiopi (che puntavano all’annessione) ed eritrei (volti all’ottenimento dell’indipendenza), stabilirono che i due paesi si unissero in una federazione. Da questo momento cominci\u00f2 il declino dell’Eritrea: l’Imperatore Hail\u00e8 Sellass\u00ec\u00e8, non rispettando le autonomie eritree, fin dal 1952 fece occupare dall’esercito etiopico i punti strategici del Paese, nel \u201853 \u00e8 soppressa la libert\u00e0 d\u00ec stampa, nel ’55 destituisce il capo di governo legittimo sostituendolo con due ras etiopici, nel 1961 abolisce la bandiera eritrea e nel novembre del 1962 consider\u00f2 decaduti gli accordi federali e l’Eritrea fu ridotta al rango di provincia dell\u2019Impero etiopico. Dopo inizi\u00f2 un periodo di \u201dpulizia etnica\u201d e di terrorismo di stato che dur\u00f2 fino al 1974 anno in cui fu deposto Hail\u00e8 Sellass\u00ec\u00e8.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u2028<\/span><strong><span style=\"color: #800000;\">L’indipendenza<\/span><\/strong><span style=\"color: #800000;\">\u2028<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0Nel 1990 gli indipendentisti occuparono Massaua e l’anno seguente Asmara, abbattendo il regime di Hail\u00e9 Mariam Menghistu. Il nuovo governo provvisorio fu subito riconosciuto a livello internazionale e, nel 1993, l’indipendenza del paese fu ratificata da un referendum popolare. Nello stesso anno l’Eritrea fu ammessa all’ONU. L\u2019indipendenza dell\u2019Eritrea fu sostenuta dalla stessa Etiopia, il cui primo ministro Meles Zenawi era stato amico e alleato di Isaias Afeworki, il presidente eritreo, nella lotta contro Menghistu.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0Con l\u2019indipendenza il paese non ha tuttavia conseguito risultati soddisfacenti, n\u00e9 sul piano economico, n\u00e9 su quello politico, attirandosi anzi le critiche della comunit\u00e0 internazionale per le continue violazioni dei diritti politici e di informazione.<\/span><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0<\/span><strong><span style=\"color: #800000;\">Gli ultimi anni<\/span><\/strong><\/p>\n<p class=\"MsoNormal\"><span style=\"color: #800000;\">\u00a0\u00a0 \u00a0La leadership del paese, spiccatamente nazionalista, \u00e8 entrata pi\u00f9 volte in contrasto con i paesi vicini per rivendicazioni territoriali: nel 1995 con lo Yemen e poi con l\u2019Etiopia. Nel 1997, l’introduzione di una moneta nazionale (il nakfa), che rompeva un\u2019unione monetaria stabilita fin dal 1991, creava tensioni con l’Etiopia, che bloccava gli scambi commerciali. Nel 1998 la crisi si acuiva per la contesa sul controllo di una piccola area del Tigrai, invasa dalle truppe eritree. Dopo un breve periodo di tregua e il rifiuto da parte eritrea dei negoziati proposti dall’OUA (Organizzazione per l\u2019unit\u00e0 africana), agli inizi del 1999 la guerra riprendeva sia sul fronte terrestre sia su quello aereo, causando migliaia di vittime tra la popolazione civile. Alla fine del 2000, dopo un nuovo cessate il fuoco, veniva firmato ad Algeri, grazie alla mediazione di OUA e USA, un accordo di pace tra i due Stati, cui seguiva nel 2002 un accordo per una linea di confine definitiva, raggiunto grazie alla Commissione di arbitraggio internazionale dell’Aja.<\/span><\/p>\n<p><!--EndFragment--><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>L’ERITREA OGGI \u00a0\u00a0 \u00a0 L’Eritrea \u00e8 un piccolo stato del Corno d\u2019Africa con circa 3,5 milioni di abitanti ed \u00e8 il quinto paese pi\u00f9 povero del mondo. \u00a0\u00a0 \u00a0\u00c8 costituita da un mosaico di nove gruppi etnici, gli abitanti professano la religione cristiana o musulmana.\u2028Il paese ha un alto grado di mortalit\u00e0 infantile e gran […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"parent":9,"menu_order":1,"comment_status":"open","ping_status":"open","template":"","meta":{"_mo_disable_npp":"","ngg_post_thumbnail":0},"_links":{"self":[{"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/48"}],"collection":[{"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=48"}],"version-history":[{"count":11,"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/48\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":53,"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/48\/revisions\/53"}],"up":[{"embeddable":true,"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/9"}],"wp:attachment":[{"href":"http:\/\/www.shaleku.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=48"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}